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Gruppo

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Aperto

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Musica

O

Oggi

LUIGI NONO

GAMO ENSEMBLE

FRANCESCO GESUALDI, direzione e fisarmonica

ROBERTO FABBRICIANI, flauto 

prima esecuzione del programma:
LXXXII Festival del Maggio Musicale Fiorentino

Luigi Nono (1924 - 1990):

Omaggio a György Kurtág (1983)

per contralto, flauto, clarinetto, basso tuba e live electronics.
Testo di “György Kurtág”

Prima esecuzione assoluta:
Firenze, Teatro della Pergola, 10 giugno 1983. Maggio Musicale Fiorentino.
Susanne Otto, contralto.
Roberto Fabbriciani, flauto.
Ciro Scarponi, clarinetto.
Giancarlo Schiaffini, basso tuba.
Luigi Nono, direttore.
Alvise Vidolin, regia del suono.

Nuova esecuzone 2024 Gamo Ensemble.
Patrizia Scivoletto, contralto.
Roberto Fabbriciani, flauto.
Giovannni Riccucci, clarinetto.
Giancarlo Schiaffini, basso tuba.
Direttore Francesco Gesualdi.
Alvise Vidolin, regia del suono.

Luigi Nono (1924 - 1990):

Duetto (1980)

versione per flauto contrabasso e fisarmonica (prima esecuzione assoluta, 2024)

Luigi Nono (1924 - 1990):

Das atmende Klarsein (1980)

per flauto basso, piccolo coro di otto voci (3 Soprani, 3 Contralti, 3 Tenori, 3 Bassi), live electronics

oppure, nella versione senza coro, prevista dallo stesso Nono,
Das atmende Klarsein, fragmente (1980)
per flauto basso e live electronics

Testi di Rainer Maria Rilke (da Elegie duinesi) e da antiche lamallae orfiche,
a cura di Massimo Cacciari.

Prima esecuzione assoluta:
Firenze, Teatro alla Pergola, 30 maggio 1981, XLIV Maggio Musicale Fiorentino.
Roberto Fabbriciani, flauto basso.
Ottetto vocale del Maggio Musicale fiorentino diretto da Roberto Gabbiani.
Experimentalstudio der Heinrich-Strobel-Stiftung des Südwestfunks E.V., Freiburg (Breisgau), realizzazione live electronics.
Luigi Nono e Hans-Peter Haller, regia del suono.

Nuova esecuzone 2024 Gamo Ensemble.
Roberto Fabbriciani, flauto basso.
Lorenzo Fratini, direttore ottetto vocale
Realizzazione live electronics e regìa del suono: Alvise Vidolin.

Indagine dei limiti e dei confini della percezione: l’elettronica è uno
degli strumenti impiegati da Luigi Nono nel raggiungimento di tale
obiettivo. In Das atmende Klarsein Nono espande anche l’abilità
dell’ascolto, perché “svegliare l’orecchio, gli occhi, la comprensione
umana, l’intelletto, questo essenziale è oggi”, come osserva l’autore
stesso. Das atmende Klarsein è un’opera chiave nella tecnica vocale e
nell’uso del live electronics e del suono strumentale, in questo caso del
flauto basso. Si tratta di un’opera tardiva di Nono, composta nel 1981,
solo tre anni prima di “Prometeo, Tragedia dell’Ascolto”. Dal silenzio
nascono fantasmagorie sonore di grande intensità e potenzialità.
«non unicamente il suono trasformato, come unico fenomeno
percettivo, o elaborato e fissato su nastro, ma il suono “livenaturale”
del coro e del flauto basso e, nello stesso istante e
non nella successione temporale o visuale, il suo diventare
altro, il suo germinare sia come spettro compositivo che come
dinamica spaziale.
diversità e molteplicità fantastica del suono, nello stesso istante,
possibile, altrimenti, come quella dei pensieri e dei sentimenti,
della creatività.
bene ascoltando Musil “…se il senso della realtà esiste, …allora
ci dev’essere anche qualcosa che chiameremo senso della
possibilità”».